Con la proposta del deputato di Italia Viva potrebbero uscire dai penitenziari quasi 9000 detenuti e sarebbe un gran passo in avanti
L’estate sta arrivando, ma le condizioni delle carceri italiane è sempre più pesante e poco sopportabile per i detenuti ma anche per chi deve controllare la sicurezza all’interno dei penitenziari stessi. Il sovraffollamento è un problema serio e grave e la politica si muove ma lo fa con estrema lentezza.

Chi da tempo cerca di fare qualcosa dal punto di vista tecnico e strutturale, ma soprattuto politico è il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti, molto sensibile al tema e molto attivo sull’argomento da anni. In Parlamento, dal 2022 c’è una proposta di legge che è ferma, poi cammina, poi si riferma, ora, anche con l’innesto e l’interessamento di un politico molto importante come La Russa, si sta muovendo qualcosa in avanti. Ma bisogna fare più in fretta.
“La situazione delle carceri italiane è drammatica, ma non da adesso, da tanti troppi anni e si deve cercare di fare qualcosa di più rispetto a quello che si è fatto fino adesso“, dice Giachetti, uno dei pochi se non l’unico che porta avanti determinati discorsi sul sovraffollamento insieme all’attivista radicale Rita Bernardini. Proprio loro due il 21 maggio scorso hanno incontrato la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Ignazio La Russa per cercare di trovare una soluzione.
Con la proposta di Giachetti potrebbero uscire quasi 9000 detenuti
La proposta del deputato Giachetti consiste nell’aumentare gli sconti di pena in maniera retroattivo. Il detenuto che si comporta in modo idoneo e corretto, ogni sei mesi viene concessa l’uscita anticipata di 45 giorni rispetto alla fine della pena prevista, ma con la proposta di Giachetti s’intende aumentare in modo retroattivo a 75 giorni, ricalcolando retroattivamente lo sconto di pena ai detenuti. E con questo sistema, uscirebbero dai penitenziari quasi 9000 detenuti, sarebbe una bella boccata d’ossigeno.
Per Roberto Giachetti è una proposta di Legge sulla liberazione anticipata speciale che “si andrebbe ad applicare a tutti i “bonus” concessi dal 2016 a oggi, anche perché senza la retroattività non verrebbe risolto il problema del sovraffollamento che è la situazione più impellente e urgente al momento, non certo quella di costruire nuove carceri in Italia, soprattutto pensando a quanto tempo ci vuole per farli, una cosa assurda”.
