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La Piaggio dice stop, è la fine di un’ era negli spostamenti: non verrà più prodotto

La storica azienda italiana, che ha motorizzato non soltanto l’Italia ma il mondo intero con i suoi rivoluzionari mezzi di trasporto, ha annunciato la fine della produzione 

La storia di Piaggio, uno dei marchi più importanti della storia italiana, è legata indissolubilmente a quella del nostro paese.
Questa meravigliosa avventura ha aiutato a caratterizzare il nostro paese e il nostro popolo, rendendoci riconoscibili agli occhi di tutto il mondo per stile, innovazione e ambizione. Dalla mitica fabbrica di Pontedera sono usciti alcuni dei motocicli  a due o tre ruote che hanno permesso a intere generazioni di conoscere quello che avevano intorno.

La Piaggio dice stop, è la fine di un’ era negli spostamenti: non verrà più prodotto – Cityrumors.it

La Piaggio entrò di diritto nella storia della mobilità italiana il giorno che la sua creazione più innovativa, la Vespa, venne consacrata come simbolo di Italianità nel il film “Vacanze Romane”. Nelle scene girate nelle strade della Capitale, con Gregory Peck e Audrey Hepburn in sella alla mitica “Paperino”, si vede tutto l’estro e la fantasia dei motoristi e ingegneri italiani.

Un pezzo di storia d’Italia

Impossibile non conoscere la Vespa, un mezzo di locomozione a due ruote che doveva rappresentare una risposta più economica alla classica motocicletta indirizzata, in quei ruggenti, ma complicati anni 50, a tutti gli operai che non potevano permettersi un’automobile e per le casalinghe, chiuse in casa che per spostarsi dovevano usare il mezzo del marito o del padre. La Piaggio è stata, dopo gli inizi della sua avventura come industria bellica nella seconda guerra mondiale, la fabbrica che ha rivoluzionato il modo di spostarsi degli italiani. Motocicli, motorini e la mitica Vespa, dagli anni 60 fino ancora ai giorni nostri, rappresentano un simbolo nel mondo del Made in Italy.

Un pezzo di storia d’Italia – Cityrumors,.it – Ansafoto

A due o a tre ruote, dalla fabbrica di Pontedera in Toscana sono usciti, in oltre 60 anni, milioni di mezzi di locomozione che hanno aiutato l’emancipazione di intere generazioni, la scoperta del nostro Paese e un’alternativa unica alla classica automobile. Ma i tempi cambiano, le mode cambiano, la tecnologia ha fatto passi da gigante e, anche se la Piaggio ha diversificato la produzione dei propri mezzi, in questi giorni per stare al passo con i tempi e la crisi di un settore ha dovuto chiudere un pezzo della sua storia.

Addio al motocarro a tre ruote più famoso al mondo

Infatti, dopo ben 76 anni l’Ape Piaggio, il motocarro a tre ruoto più venduto e famoso al mondo, non sarà più prodotto negli stabilimenti di Pontedera. Per l’azienda toscana è la fine di un’era, ora il famoso piccolo furgoncino sarà realizzato esclusivamente in India per il mercato locale dove le normative in fatto di sicurezza e inquinamento sono meno stringenti che in Europa. Troppo costoso adeguare il veicolo agli standard richiesti dall’Ue, considerando il volume dei pezzi prodotti, meglio continuare a spingere sulla produzione di altri furgoncini che continuano a riscuotere immutato il loro successo sul mercato italiano.

Addio al motocarro a tre ruote più famoso al mondo – Cityrumnors.it – Ansafoto

L’Ape ha rappresentato uno dei più grandi successi della Piaggio dal dopoguerra a oggi, uno dei simboli del boom economico italiano, un mezzo di trasporto, derivato dai primi modelli della Vespa, piccolo, agile, versatile e in grado di trasportare due persone al chiuso oltre che avere un vano di carico per piccoli trasporti. Un’idea assolutamente rivoluzionaria per l’epoca, non a caso venduto, nelle varie versioni, in oltre 6 milioni di esemplari nel mondo. Ora resterà in uso nel mercato asiatico e africano, oltre che diventare oggetto di culto di migliaia di collezionisti e appassionati di tutto il mondo.

Mauro Simoncelli

Romano di nascita, giornalista, scrittore, appassionato di sport e non solo. Mi piace informarmi e informare su tutto ciò che accade intorno a noi. Da sempre collaboro con giornali e tv e mi arricchisco attraverso il contatto quotidiano della radio. Oggi scelgo l’informazione quotidiana a tutto campo con passione e determinazione.

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