Alta tensione tra Tajani e Salvini. Le parole arrivate dalla Lega non sono piaciute al leader di Forza Italia, che ha duramente replicato.
“Pur di avere una poltrona hanno votato con Schlein“. E’ questa l’accusa avanzata nelle scorse ore dalla Lega a Forza Italia. La decisione del partito di Tajani di votare a favore della von der Leyen non è assolutamente piaciuta al partito di via Bellerio, che è andato già duro contro gli alleati.
Accuse che proprio Tajani in un’intervista al Corriere della Sera ha respinto. Il ministro degli Esteri al quotidiano italiano ha parlato di “attacchi puerili” riferendosi a quanto detto dalla Lega in queste ultime ore. “Sarebbe come se io dicessi che Salvini ha votato come Conte, Rackete o Salis“, ha aggiunto il leader di Forza Italia. Parole che confermano con forza la decisione da parte della forza politica di centrodestra di sostenere la von der Leyen e il suo secondo mandato.
Le tensioni in Europa ci sono, ma queste non avranno effetti sul governo. Tajani è convinto che in Italia si andrà avanti compatti ancora per molto tempo nonostante qualche piccola divergenza. “Apparteniamo a famiglie diverse a livello europeo, mentre nel nostro Paese abbiamo un programma unico e siamo compatti dal 1994“.
Un pensiero condiviso da tutta la coalizione. Anche il premier Meloni nei giorni scorsi aveva confermato che le diversità presenti in Europa non porteranno ad una crisi di governo. La maggioranza in Italia è compatta e si continuerà ad andare avanti insieme fino al termine della legislatura.
Ritornando al tema Europa Antonio Tajani è ritornato ad attaccare in molto duro la Lega sottolineando che “Forza Italia è influente nella governance Ue, i Patrioti no. Noi come Ppe abbiamo due donne ai vertici e questo consente di essere una garanzia per la stabilità delle istituzioni europee“.
Per il leader di FI un passaggio anche sul no della Meloni a Ursula von der Leyen. Il ministro ha spiegato che il premier italiano non ha votato contro o utilizzato toni duri. Semplicemente non si è trovato un accordo sul programma, ma ci sono ampi margini per trattare sul commissario. “Senza dimenticare che ci siamo noi, ormai la seconda forza del governo in Italia“.
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