Il Ministro della Cultura spiega la sua posizione dopo quanto emerso dalle parole della presidente del Consiglio su quanto avvenuto dopo l’inchiesta di Fanpage all’interno di Gioventù Nazionale
La destra va avanti, cerca di guardare oltre a quanto sta accadendo attorno a Fratelli d’Italia, e non solo. A cercare di spostare il mirino, il ministro della Cultura Gennaio Sangiuliano che prova a dare una sua spiegazione del momento che sta vivendo non solo il governo ma l’intero sistema politico italiano dopo le elezioni europee. E si parte dalla lettera che Giorgia Meloni ha inviato ai dirigenti di Fratelli d’Italia per richiamare l’attenzione e non farsi trovare scoperti da attacchi. “La lettera di Giorgia Meloni, che condivido totalmente, è illuminante. La nostra leader ha espresso parole definitive e nette“, ad affermarlo è il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, durante un’intervista al “Messaggero”, riferendosi all’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale.
Per Sangiuliano è un passaggio importante, quello di sottolineare un richiamo a chi fa parte del partito che non ci deve essere posto per chi ha posizioni razziste e antisemite, anche se dovrebbe essere una posizione piuttosto naturale, anche perché, riprende Sangiuliano come “lei stessa ha ribadito con forza, non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del ‘900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”. Rispetto alla svolta di Fiuggi, per Sangiuliano, “non c’è alcun passo indietro ma molti passi in avanti. Oggi Fd’I raccoglie tante persone che vengono dalle più disparate esperienze politiche: ex liberali, ex democristiani e anche ex socialisti-riformisti. Credo tutti uniti dal sentimento del valore della Nazione, dal patriottismo e dal riconoscimento di un’identità comune”.
“Abbiamo solennemente ricordato in Parlamento, come è giusto che fosse, la figura di Giacomo Matteotti. Io stesso ho curato un testo per la prefazione al catalogo della mostra. Collaboro efficacemente alle attività del Museo della Resistenza di via Tasso a Roma e sto lavorando con il sindaco di Milano per il Museo della Resistenza in quella città. Noi abbiamo fatto la legge sul Museo della Shoah portandola in Parlamento e ottenendo il voto unanime, cosa che altri avevano teorizzato ma mai realizzato”, conclude Sangiuliano.
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