È una Kamala Harris che potrebbe davvero cambiare le carte in tavola in queste elezioni americane. Ora Trump pronto a cambiare strategia.
Se la mossa di candidare Kamala Harris sarà vincente lo scopriremo solamente a novembre, ma sicuramente ora nei democratici si respira aria diversa. Il passo indietro di Joe Biden ha riportato entusiasmo e l’obiettivo di riconfermarsi alla Casa Bianca non è assolutamente lontano come qualche settimana fa.
Nelle prossime settimane capiremo se sarà solamente l’effetto del cambio candidato oppure il nome della Harris potrebbe consentire ai democratici di recuperare il terreno perso con Biden. In questo momento Trump sembra essere ancora il favorito in questa corsa alla Casa Bianca, ma la vittoria non è sicuramente scontata come lo era fino a domenica. Ora per il candidato repubblicano c’è l’ipotesi di un cambio di strategia per provare a mettere del margine importante tra lei e il suo avversario e non rischiare di dover fare i conti con una sconfitta bruciante.
La scesa in campo di Kamala Harris per molti era una strategia da parte dei democratici per non giocarsi una carta importante visto che il risultato delle elezioni sembrava scontato. Ma il pensiero di una vittoria sicura per Trump è iniziato a cambiare quando la vicepresidente americana ha iniziato a ricevere il sostegno di molti donatori famosi. Oltre 100 milioni raccolti nel giro di 48 ore per la sua campagna elettorale.
Una cifra record e mai ottenuta in così poco tempo nella storia degli Stati Uniti. Questo significa che la scelta di far scendere in campo la Harris potrebbe essere quella giusta. il condizionale è d’obbligo visto che lo sapremo solamente a novembre se la decisione dei democratici sarà premiata oppure no. Di certo le prime risposte sono assolutamente positive e non ci resta che aspettare i prossimi giorni per capire se i sondaggi confermeranno o no questi numeri.
La grande novità di queste ultime ore è rappresentato dal fatto che, stando al sondaggio di Reuters-Ipsos, la Harris avrebbe superato Donald Trump di circa due punti percentuali. C’è un margine di errore del 3% e, quindi, possiamo dire che i sono davvero appaiati dopo un lungo periodo che vedeva il candidato repubblicano in vantaggio.
Una notizia che sicuramente fa ben sperare la vicepresidente in una vittoria. Ma la strada è lunga e non può permettersi errori considerando anche la poca campagna elettorale.
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