Alessandro Ballan in esclusiva ai nostri microfoni: “L’assenza di Kuss non ha pesato per Vingegaard. E sull’assenza di vittorie degli italiani…”.
Pogacar nella storia del ciclismo con la doppietta Giro-Tour nello stesso anno. A 26 anni di distanza da Marco Pantani, lo sloveno è riuscito a vincere le due principali corse a tappe aggiungendosi a leggende del calibro di Merckx, Indurain e Coppi. Ma il ragazzo di Komenda potrebbe sorprendere tutti e provare un qualcosa che nessuno è mai riuscito a fare: la tripletta Giro-Tour-Vuelta nel giro di pochi mesi.
Di questo, del Tour dominato da Pogacar e delle difficoltà che gli italiani ormai da tempo riscontrano alla Grande Boucle ne abbiamo parlato in esclusiva con Alessandro Ballan.
Alessandro Ballan, per Pogacar la sorpresa non è forse aver fatto la doppietta Giro e Tour. Ma come questa è avvenuta. Distacchi abissali, maglia presa alla quarta tappa e mai lasciata.
“Ha replicato quello che ha fatto al Giro. In Italia non aveva avversari, in Francia sì anche se erano un po’ acciaccati. Roglic e Vingegaard forse anche a causa degli infortuni avuti nei mesi precedenti non sono riusciti a mettere in difficoltà lo sloveno“.
A proposito di Vingegaard. Nelle prime settimane si è difeso bene vincendo anche una tappa. Forse si è sentita l’assenza di Kuss in salita in alcuni momenti?
“La squadra di Vingegaard negli anni scorsi era più forte anche per la presenza di Kuss. Io sono certo che se l’americano ci fosse stato, avrebbe messo in grossa difficoltà il suo compagno. Jonas si è comportato bene fino all’undicesima tappa. Poi è mancata proprio al condizione e difficilmente le cose cambiavano con Kuss in gara“.
Chi invece non ha deluso è Evenepoel. Un terzo posto che per lui rappresenta un punto di partenza.
“E’ arrivato terzo dietro a due corridori del calibro di Pogacar e Vingegaard. Ha vinto la maglia Bianca di miglior giovane e sicuramente in futuro potrà dire la sua. Un bellissimo podio ottenuto grazie alla sua regolarità. Si è gestito molto bene in queste tre settimane ed è andato forte anche nelle cronometro. Io penso che possa essere contento di quanto fatto vedere a questo Tour de France“.
Ritornando a Pogacar, lui ha escluso la partecipazione alla Vuelta. Ma potrebbe essere l’anno di una tripletta storica?
“Potrebbe benissimo farlo. Non è facile, troverà degli altri avversari. Poi c’è l’incognita di riuscire a rimanere ad alti livelli anche oltre le sei settimane. Non è assolutamente semplice. Io penso che, in caso di partecipazione, potrebbe trovare delle difficoltà sia a livello di concentrazione che di altre cose. Alla fine punterà più sui Mondiali dove sicuramente dirà la sua“.
In chiave italiana Ciccone e poco altro.
“Devo dire che la scelta della Lidl-Trek di far fare la classifica generale a Ciccone non è stata sicuramente delle migliori. Io l’avrei visto più per una vittoria di tappa o magari per lottare per una Maglia a Pois come la scorsa edizione“.
Azzurri che continuano a fare grande fatica al Tour. Dobbiamo aspettare la partecipazione di Milan per ritornare a sbloccarci almeno nella vittoria di tappa?
“E’ logico che Milan è quello che sulla carta ha più possibilità di vittoria. Però io non vorrei disperare. Abbiamo degli ottimi corridori. Da Ganna per quanto riguarda sia la cronometro che la tappa a Bettiol, che si sta riprendendo. Qualcosina c’è. Non siamo come qualche anno fa, ma ci sono gli uomini per ritornare a trionfare al Tour“.
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