A mezzanotte scorsa si è chiuso il periodo di sospensione per il numero uno del tennis mondiale che farà il suo rientro nel circuito proprio agli Internazionali d’Italia
E’ tornato a essere un uomo libero, libero di divertirsi su un campo da tennis come stava facendo fino alla triste storia legata a una presunta vicenda di doping o meglio della presunta contaminazione da Clostebol che lo ha tenuto lontano dal suo parco giochi per tre lunghi mesi durante i quali lo stesso Jannik Sinner ha avuto modo di capire tante cose sul mondo del tennis, sugli amici, sui colleghi tennisti e sui giornalisti. Soprattutto però ha capito quanto il tennis sia la sua vita e quanto non veda l’ora di ricominciare da dove aveva lasciato: da numero uno al mondo!
Il bis agli Open d’Australia lo aveva consacrato il migliore al mondo. Oggi inizia la 48esima settimana consecutiva del primo regno da numero 1 di Jannik Sinner che, nonostante il periodo forzato di inattività, comanda ancora la classifica ATP con un buon margine sugli inseguitori, come Alexander Zverev distante 1645 punti e Carlos Alcaraz 1880. L’azzurro ripartirà proprio da Roma dove tra l’altro, vista l’assenza dello scorso anno per infortunio, avrà solo che da guadagnare tutti i punti che riuscirà a conquistare.
C’è una clip che ha cominciato a girare sui social in questi ultimi giorni quando la sospensione stava volgendo al termine, un video in cui lo stesso Sinner, in un mix di immagini e musica, annuncia che la “caccia è ricominciata”. Credo che in queste poche parole, di uno abituato a centellinare le dichiarazioni, ci sia tutta la voglia di ritornare in campo e ricominciare a macinare vittorie, avversari e tornei. Ora questa parentesi, certamente non bella si è definitivamente chiusa e Sinner ha voglia di tornare a fare quello che ha dimostrato di saper fare davvero bene nella vita.
“Sono molto felice di essere tornato qui, sono stati lunghi mesi, sono stato in famiglia, con gli amici, mi sono allenato in palestra all’inizio, poi sul campo. Per me è una bella notizia che questa storia sia conclusa, non volevo fare quell’accordo all’inizio, ma a volte dobbiamo scegliere il meglio per noi in un momento brutto e ora sono molto contento di tornare a giocare a tennis”, ha detto il tennista italiano nel corso della conferenza stampa che sanciva definitivamente il suo ritorno alla vita, “È un po’ strano all’inizio ricominciare tutto, ma sono molto contento di essere tornato a giocare tennis. Il momento più duro della sospensione è stato all’inizio. Non potevo assistere a nessun evento sportivo. Non potevo andare allo stadio per vedere una partita di calcio o seguire una corsa ciclistica dei miei amici. Ma sono stato felice di trascorrere del tempo con la mia famiglia“.
L’attesa è enorme, il ritorno proprio sui campi in terra rossa del Foro Italico sembra un segno del destino, dovrà ritrovare tutti i meccanismi del suo gioco, ritrovare tutte quelle sensazioni lasciate in stand by in questi tre mesi, ma ci saranno le migliaia di tifosi che non vedono l’ora di abbracciarlo e di sostenerlo. “Difficile per me iniziare un nuovo torneo e riprendere confidenza con i suoi ritmi, non sono qui per battere chiunque, ma per provare a passare il primo turno e poi vediamo cosa può succedere. Ma siamo molto tranquilli, stiamo bene fisicamente e mentalmente, siamo riposati, cosa che ci ripagherà anche a fine stagione”. Nella chiacchierata fatta con i giornalisti è sembrato rilassato, sorridente e più a suo agio, come se davvero oramai quella nube nera che gli offuscava la mente in quei terribili mesi, in attesa di una sentenza, fosse oramai definitivamente dietro le spalle e lo si è capito anche quando è tornato a parlare dei colleghi tennisti.
“Il tennis è uno sport individuale, ognuno ha il suo team. A Montecarlo ho incontrato Draper e Sonego, siamo stati molto bene. All’inizio ho avuto messaggi sorprendenti da parte di tennisti che non mi sarei aspettato di ricevere. E nulla da chi invece mi aspettavo di ricevere qualcosa”. Ha capito cosa rappresenta per lo sport italiano e per gli appassionati di tennis, ma sa come gestire il peso di questa pressione. “Non lo so perché c’è la Sinnermania, io credo di essere un ragazzo di 23 anni molto semplice, sono bravo a giocare a tennis, ma non cambio il mondo. Il successo non può cambiare il modo di essere, mi ricordo sempre da dove sono partito. Un paesino in montagna di duemila persona e trovarmi a giocare qui a Roma è tanta roba. Essere onesto e non finto è tanta roba, questo penso la gente apprezzi di me”. Il Re è tornato, ora si torna a caccia.
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