Ormai fuori controllo il popolare social network, attraverso il quale vengono diffuse notizie sbagliate che generano disinformazione
I risultati di un’analisi di NewsGuard sono incredibili. Infatti quasi tre quarti dei post più popolari su X, l’ex Twitter, che promuovono disinformazione sulla guerra tra Israele e Hamas sono stati pubblicati da account “verificati”. Durante la prima settimana del conflitto (dal 7 al 14 ottobre), NewsGuard ha analizzato i 250 post in lingua inglese con maggiore engagement (cioè quelli che hanno ricevuto più like, repost, risposte e segnalibri) che promuovevano una delle 10 principali narrazioni false relative alla guerra. Tutti questi erano stati inclusi all’interno del catalogo dei Misinformation Fingerprints, il database di NewsGuard sulle principali narrazioni false che si diffondono online. 186 di questi 250 post, ovvero il 74%, sono stati condivisi da account X verificati.
Nel marzo 2023, il nuovo proprietario di X Elon Musk ha modificato il sistema di verifica della piattaforma, consentendo agli utenti di pagare 8 dollari al mese per ottenere la spunta blu sul proprio profilo. Questo offre la possibilità che i loro post vengano favoriti per quanto riguarda le visualizzazioni da parte dell’algoritmo di X. In questo modo, i post vengono visualizzati più in alto e con maggiore evidenza nei feed degli utenti. Questa decisione si sposa perfettamente con le idee di tutti i malintenzionati che condividono disinformazione sulla guerra tra Israele e Hamas. Per un costo così basso ora sono capaci di arrivare ad un pubblico molto ampio e assicurarsi grande credibilità.
A fronte di tutte le critiche riguardo questo aspetto fatto, Musk ha spesso rivendicato il rafforzamento della funzione di fact-checking in crowdsourcing di X, ovvero le cosiddette “Note della comunità”. Tuttavia, NewsGuard ha rilevato che solo 79 dei 250 post contenenti misinformazione sulla guerra erano stati segnalati dalla piattaforma con una Nota della comunità. Ciò significa che solo nel 32% dei casi circa sono apparse note di fact-checking su alcuni dei post di disinformazione più popolari e pericolosi apparsi sulla piattaforma.
Ovviamente NewsGuard ha trovato narrazioni false sulla guerra anche all’interno di altre piattaforme, quali Facebook, Instagram, TikTok e Telegram. Tuttavia, però, ha deciso di concentrarsi su X perché sembra essere l’unico social network che ha reso nota la decisione di ridurre i suoi sforzi di moderazione dei contenuti. NewsGuard, poi, ha anche scoperto che, proprio nei primi giorni della guerra, la maggior parte delle narrazioni false sul conflitto tra Israele e Hamas sembrano essere divenute virali su X, prima di diffondersi su altre piattaforme come TikTok e Instagram.
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