Secondo l’ultimo Rapporto Copernicus la temperatura media globale nei primi otto mesi del 2023 è la seconda più calda mai registrata
L’inverno stenta ad arrivare e ce ne rendiamo conto giorno dopo giorno. Le temperature non sono mai state fino ad oggi quelle medie che solitamente si registrano nel mese di novembre e dicembre. Non mancano fenomeni tipici del periodo, pioggia anche di forte intensità, vento e mareggiate, ma le temperature restano ancora non quelle tipicamente invernali.
Stando alle previsioni, il tempo si manterrà instabile almeno fino a dopo il ponte dell’8 dicembre. Le precipitazioni interesseranno soprattutto il Centro-Sud, il Nordest e l’area alpina, ma potrebbe verificarsi anche qualche nevicata a bassa quota. Le correnti arriveranno principalmente dal Nord Europa, salvo una breve incursione dalla Russia. Queste le previsioni per i prossimi giorni, ma la preoccupazione è che l’inverno possa essere davvero “troppo mite”.
Questo scaturisce dall’analisi dei dati del programma satellitare europeo Copernicus. Per un terzo dei giorni, nel 2023, la temperatura media globale è stata di almeno 1,5°C più alta dei livelli preindustriali. Rimanere al di sotto di questa soglia è considerato essenziale dagli scienziati per evitare gli impatti più disastrosi dell’effetto serra. Ci sono stati altri episodi di superamento del limite di 1,5°C nell’era moderna, ma non era mai accaduto per un periodo così lungo dell’anno Le temperature record della superficie del mare a livello globale hanno svolto un ruolo importante nell’alimentare il caldo durante tutta l’estate, con ondate di caldo delle acque marine che hanno colpito il Nord Atlantico e il Mar Mediterraneo. “Guardando il calore aggiuntivo che abbiamo nella superficie dell’oceano, la probabilità è che il 2023 finirà per essere l’anno più caldo mai registrato”, ha detto la vicedirettrice del C3S, Samantha Burgess. Chiaramente c’è una serie di fattori cumulativi, uno di questi ad esempio è El Nino, che gioca certamente un ruolo nell’aumento della temperatura del Pacifico.
Lo scarto con il 2016, che al momento detiene il primato di anno più caldo, è minimo. L’anno in corso, tuttavia, al momento risulta secondo con uno scarto di soltanto 0,01°C. Per Burgess sarà facile superare il primato anche se l’emisfero settentrionale dovesse attraversare un inverno “normale”. Il mese più caldo del 2023 è stato luglio. Se ad agosto la temperatura media globale dell’aria superficiale è stata di 16,82°C, luglio ha toccato quota 16,95°C.
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