Un blitz improvviso della Guardia di Finanza nelle sedi Anas. Le perquisizioni sono scattate in seguito ad un fascicolo aperto dalla Procura di Milano
Terremoto in Anas. Questa mattina, giovedì 3 ottobre, in diverse sedi della società che gestisce strade e autostrade si è presentata la Guardia di Finanza per effettuare alcune perquisizioni. Il tutto, come riportato da La Stampa, è partito da un’indagine che la Procura di Milano ha aperto nei giorni scorsi.
Un fascicolo con accuse pesanti nei confronti della società e le Fiamme Gialle in queste ore stanno entrando in possesso di documenti fondamentali per l’inchiesta. Al momento non c’è notizia di persone iscritte sul registro degli indagati. Ma, stando a quanto riferito dall’Adnkronos, sono nove i soggetti destinatari di queste perquisizioni e tre società .
Una mattinata movimentata in quasi tutte le sedi Anas. L’inchiesta, infatti, è condotta dalla Procura di Milano e il primo blitz è stato fatto proprio nella struttura lombarda. Ma la Guardia di Finanza si è presentata anche a Roma, Firenze, Verona e Torino per raccogliere la documentazione utile a questa inchiesta aperta dai pm della città meneghina nei giorni scorsi.
Stando alle informazioni che si hanno a disposizione, le perquisizioni hanno riguardato anche nove persone oltre che tre società . E tra i documenti sequestrati sono presenti anche quelli della Struttura territoriale Lombardia con sede proprio a Milano e del Consorzio Stabile Sis di Torino. Al momento da parte dei magistrati si preferisce mantenere il massimo riserbo di un’inchiesta che rappresenta un vero e proprio terremoto per Anas.
Quali sono le accuse contestate dalla Procura di Milano ad Anas? Corruzione e turbativa degli incanti. L’ipotesi avanzata da parte della Procura di Milano è che molti appalti per la realizzazioni di strade siano stati assegnati in campo di mazzette.
Accuse pesanti nei confronti della società che gestisce in Italia strade e autostrade. L’inchiesta al momento è ancora all’inizio e sono diversi i punti da chiarire. Ma il blitz della Guardia di Finanza ha consentito di raccogliere documenti importanti e non è da escludere che già nelle prossime ore possano esserci i primi indagati in una vicenda che rischia di causare un vero e proprio terremoto in Anas.
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