Malata di cancro, commessa viene licenziata dal suo datore di lavoro del supermercato: la vera e propria svolta arriva in tribunaleÂ
Una vicenda che vede come protagonista una donna di nome Laura. Questâultima non ha assolutamente vissuto un periodo facile visto che ha avuto un tumore al seno. Si è sottoposta per ben due volte ad operazioni dopo aver effettuato tre mesi di chemioterapia per una recidiva tra lâospedale di Terni ed il âDe Lellisâ. Lavorava in un supermercato di Rieti. Sembrava che tutto fosse ânormaleâ fino a quando non arriva la notizia che non si sarebbe mai aspettata: il licenziamento.
Il tutto arriva con una lettera. Il motivo dellâallontanamento? Quelli di aver superato i 180 giorni di assenza consentiti dalla legge. Nonostante avesse lavorato per il mese di dicembre del 2021 câerano altri in ferie. Lettera di licenziamento datata 29 dicembre. Troppo per il suo avvocato, Chiara Mestichetti, che decide di sposare la sua vicenda ed imbastisce la causa di lavoro. La svolta arriva dopo due anni dove vince in tribunale.
In merito a questa vicenda il giudice del lavoro, Francesca Sbarra, produce un recesso dal contratto illegittimo per âprolungata inerzia datorialeâ. Il giudice ha deciso di condannare il rappresentante legale della societĂ e, di conseguenza, a reintegrarla ed anche a risarcirla con una indennitĂ da calcolare dal giorno del licenziamento fino al rientro effettivo. Una sentenza che richiama lâarticolo 18 dello Statuto dei lavoratori visto che la commessa era stata assunta prima del 2015.
In una intervista che ha rilasciato al quotidiano âIl Messaggeroâ la legale della donna ha rivelato: âLa sentenza, oltre a ristabilire i sacrosanti diritti della lavoratrice licenziata, fa passare un messaggio che travalica il singolo caso e abbraccia la necessitĂ di garantire la stessa tutela a tutti i malati oncologici. Oggi esiste una discrezionalitĂ dettata dai singoli contratti di categoria e che troppo spesso equipara la malattia oncologica a quella ordinaria. Bisogna invece giungere a una normativa uguale per tutte le categorie di lavoratori e che tratti in maniera specifica le assenze del malato oncologicoâ.
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