Pubertà precoce, si inizia già a partire dall’età di 8 anni, colpa anche della televisione (e non solo): scatta un vero e proprio allarme
Se non si tratta di un allarme allora poco ci manca. Fatto sta, però, che la situazione è veramente preoccupante e non deve essere assolutamente sottovalutata. Stiamo parlando della pubertà precoce che, nell’ultimo periodo, ha fatto registrare dati a dir poco preoccupanti. In particolar modo in Italia dopo che, a partire dalla fine della pandemia, ci sono state moltissime bambine che hanno raggiunto il livello di pubertà precoce.
Tanto è vero che, in alcuni decenni, è stata anticipata di un anno la data della prima mestruazione. Adesso è scesa a 11 anni e mezzo. Cosa sono le cause di tutto questo? A cercare di dare delle risposte sono stati gli esperti in materia che hanno dato la colpa principalmente alla sedentarietà. Ovvero il troppo tempo trascorso dinanzi a schermi di tv, pc, tablet e smartphone.
Come riportato in precedenza il “boom” si è verificato nel periodo della pandemia. Moltissimi, infatti, sono stati i casi di bambini che si sono presentati al “Bambin Gesù” di Roma ed al “Mayer” di Firenze. Basti pensare che il numero dei pazienti è raddoppiato o triplicato in alcuni casi. Durante il periodo del Covid moltissimi bambini hanno trascorso decisamente troppe ore davanti a schermi ed altro. Soprattutto dopo l’introduzione della Dad.
Pubertà precoce, che cos’è? Non è altro che la comparsa di alcuni dei segni di sviluppo puberale prima degli 8 anni per le femmine e 9 per i maschi, Se si verificano dopo gli 8 anni nelle femmine e 9 nei maschi si parla di “pubertà anticipata”. La frequenza stimata sulla popolazione generale è tra 1:5000 e 1:10000 bambini. Il rapporto maschi/femmine è di 1 a 10. I cambiamenti della pubertà sono legati alla produzione di ormoni prodotti dalla ghiandola ipofisaria che tende a stimolare la funzione dei testicoli e delle ovaie.
Come deve essere trattata? In merito a ciò viene fuori la triptorelina, il farmaco che interrompe la pubertà. In passato molto criticato per aver generato disforia di genere. Un farmaco che, come spiegato dall’Aifa, viene utilizzato molto più spesso nei casi di pubertà precoce. L’Aifa stima l’utilizzo di 0,9 dosi al giorno per mille abitanti. Gli ultimi dati parlano chiaro: i bambini che hanno bisogno del medicinale sono tra i 12 e i 15 mila l’anno.
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