Per il 2025 la pensione di reversibilità verrà rivalutata al costo della vita e avrà quindi un aumento proporzionato al tasso di inflazione presente oggi nel nostro paese
La pensione di reversibilità è ciò che un pensionato deceduto lascia al suo coniuge o, in taluni casi, ad altri eredi che possono rientrare tra i beneficiari della pensione ai superstiti. Si tratta di un trattamento molto importante per molti vedovi, al punto che diventa fondamentale per il loro sostentamento.
IL governo ha studiato anche per il prossimo anno un aumento percentuale della pensione di reversibilità, grazie a una rivalutazione degli assegni. Si tratta di un processo che avviene ogni anno, a meno che l’inflazione non sia pari a zero o che non ci si trovi in situazioni di deflazione. Un modo per venire incontro alle persone e per non far perdere loro potere d’acquisto.
La pensione di reversibilità è un’indennità economica che viene erogata dall’INPS ai familiari di una persona deceduta. In particolare l’ente previdenziale specifica che questo tipo di pensione diretta è riconosciuta nel caso in cui avvenga il decesso di un pensionato, mentre la pensione indiretta è destinata ai superstiti nel caso di decesso di un assicurato che comunque stava ancora lavorando. Ovviamente non tutti gli importi sono uguali allo stesso modo, infatti, per calcolare quanto spetta in termini di importo mensile bisogna applicare una percentuale specifica sulla quota di pensione che è già stata erogata o che era spettante alla persona deceduta e in alcuni casi si può arrivare anche fino al 100%. Questa tipologia di pensione, proprio perchè nella maggior parte dei casi è rivolta a persone anziane rimaste sole dopo la morte di un coniuge, serve per il sostentamento delle stesse e per questo ha bisogno di essere rivalutata, anno dopo anno, in base il tasso d’inflazione per non far perdere loro potere d’acquisto. Ecco perchè è stata decisa la percentuale del tasso d’aumento di queste pensioni di reversibilità anche in vista del 2025.
Come accade per tutti gli altri trattamenti pensionistici, anche quello di reversibilità avrà un aumento dell’assegno nel prossimo anno, una “rivalutazione” che si adeguerà al costo della vita in base al tasso d’inflazione presente nel nostro paese oggi. Per il 2025 si stima un tasso vicino all’1%, dunque l’aumento risulterà sicuramente più basso rispetto agli anni passati dove si registrava un tasso di inflazione dell’8,1% e del 5,4%. Comunque questo vuol dire che l’assegno ha mantenuto quasi inalterato il suo potere d’acquisto a tutto beneficio dei pensionati che hanno diritto a questo trattamento pensionistico. Questa percentuale, prevista nella Legge di Bilancio 2025, si applica tanto sui trattamenti previdenziali, diretti e indiretti, quanto su quelli assistenziali, ecco perchè beneficeranno di un leggero aumento sia gli assegni sociali sia le pensioni d’invalidità civile.
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