I vedovi titolari di una pensione di reversibilità possono chiedere un ulteriore contributo economico mensile: come ottenerlo e quali sono i requisiti previsti.
Alla morte di un coniuge titolare di pensione, è possibile richiedere la pensione di reversibilità, ossia il trattamento che riconosce una quota dell’assegno percepito dalla persona defunta. Questa pensione può essere integrata con un altro trattamento che in pochi conoscono.
Stiamo parlando dell’assegno di vedovanza, destinato ai soggetti rimasti vedovi che versano in condizioni di particolare disagio economico e fisico. Per ottenere questo contributo, dunque, bisogna rispettare determinati requisiti stabiliti dalla normativa vigente e presentare domanda all’Inps in via telematica o rivolgendosi ad un patronato. Proprio in sede di domanda, possono essere richiesti anche gli arretrati.
Le persone rimaste vedove e che percepiscono la pensione di reversibilità possono chiedere un ulteriore contributo integrativo noto come “assegno di vedovanza”, rivolto alle persone che versano in situazioni di disagio fisico ed economico.
Per ottenere il trattamento in questione, secondo quanto stabilito dalla norma, è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti: essere vedovo o vedova di un lavoratore, sia del settore privato che del pubblico; essere destinatario di pensione di reversibilità ed essere invalido al 100% e riconosciuto inabile al lavoro o titolare di un assegno di accompagnamento. Infine, il richiedente non deve avere un reddito superiore ai 32.148,87 euro annui. Il sostegno non può essere richiesto, invece, dai vedovi di lavoratori autonomi, come ad esempio commercianti, artigiani e coltivatori diretti.
La domanda può essere presentata sul sito dell’Inps compilando l’apposito form sulla sezione dedicata, a cui accedere con le credenziali Spid, Cie o Cns, o, in alternativa, rivolgendosi ad un patronato che provvederà all’inoltro della richiesta. In entrambi i casi è necessario trasmette la seguente documentazione: l’ultima dichiarazione dei redditi, la certificazione di invalidità civile, il proprio documento di identità ed il certificato di morte del defunto indicando anche la categoria di pensione di reversibilità percepita.
Infine, per quanto riguarda gli importi si terrà conto nel calcolo dell’Isee: per i redditi sino a 28.659,42 verrà riconosciuto un assegno di vedovanza mensile pari a 52,91 euro, per i redditi, invece, compresi tra 28.659,43 e 32.148,87 euro annui, l’importo scende a 19,59 euro mensili. In sede di domanda, è possibile richiedere, se spettanti, anche gli arretrati della misura sino ad un massimo di cinque anni per le mensilità non percepite.
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