Antony Blinken, segretario di Stato americano, ha incontrato Netanyahu a Gerusalemme per ribadire la propria posizione su Gaza
“I colloqui in corso sono l’ultima chance di pace a Gaza“. Queste sono le parole di Blinken che spiegano il motivo del suo viaggio in Israele. Gli Stati Uniti ormai da tempo sono in pressing su Netanyahu per aprire ai negoziati con Hamas e il segretario americano nell’incontro di tre ore con il presidente ha ribadito la necessità di arrivare il prima possibile ad un cessate il fuoco per iniziare i negoziati.
Un incontro che Netanyahu ha definito positivo. Il presidente israeliano ha anche commentato in modo positivo la proposta americana di tregua presentata a Doha nei giorni scorsi. Washington continua a spingere per cercare di chiudere il prima possibile questa partita. Una tregua non semplice da approvare considerando anche gli obiettivi di Tel Aviv, ma Biden spera di riuscire a convincere Netanyahu a sedersi ad un tavolo con Hamas.
Se dalla Casa Bianca si insiste sulla possibilità di arrivare ad un cessate il fuoco in tempi brevi, Israele non sembra intenzionata a sedersi ad un tavolo senza aver debellato definitivamente Hamas. Il ministro della Difesa, stando ai media locali, ha ribadito a Blinken l’intenzione di restare a Gaza finché non sarà smantellato l’esercito del leader palestinese.
Parole che sembrano un po’ scontrarsi con quelle di Blinken e sull’ultima possibilità di arrivare ad una tregua nei colloqui che al momento sono in corso. Da parte di Biden comunque si continuerà nel pressing nei prossimi giorni per cercare di raggiungere l’obiettivo. Il presidente americano da tempo sta chiedendo un cessate il fuoco e poi sedersi ad un tavolo per arrivare ad un negoziato e ripartire senza il rumore delle armi. Una posizione non assolutamente condivisa da Netanyahu e questo rende più probabile la fumata nera ai colloqui in corso.
Se sia Netanyahu che Hamas vedono molto lontano una tregua, l’Iran insiste sulla volontà di sferrare in tempi brevi un attacco contro Israele per la morte di Haniyeh nel proprio territorio. Il ministro degli Esteri in una conferenza stampa ha smentito l’ipotesi di un passo indietro in caso di accordo sul cessate il fuoco.
L’intenzione di Teheran è quella di reagire a prescindere e si sta lavorando per capire quando attaccare. Sulle tempistiche ad oggi non si hanno certezze, ma a questo punto la reazione iraniana sembra essere scontata.
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