Matteo Renzi e quel rapporto con Mohammed Bin Salman. Le sue parole rilasciate nel corso di una intervista al ‘Corriere della Sera 7’
Nel corso di questi anni, soprattutto quando è stato presidente del Consiglio, è stato apertamente criticato per via delle sue amicizie. In particolar modo di una: quella con Mohammed Bin Salman. A distanza di anni dal loro rapporto proprio Matteo Renzi ne ha voluto parlare in una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera 7‘. Al noto quotidiano ha rivelato alcuni aneddoti che, fino a questo momento, nessuno conosceva.
Queste alcune delle sue parole a riguardo: “Ci siamo conosciuti quando sono diventato premier. Abbiamo lavorato, ed anche bene, insieme negli eventi internazionali. In particolar modo al G20. In quel tavolo eravamo i più giovani. Avevamo molta fame di futuro. Pensavamo all’innovazione come una opportunità e non come una minaccia. Anche perché la parola “futuro” era all’ordine del giorno del mio governo. Con lui è affascinante parlare di questo tipo d’argomento“.
Critiche che, però, per il fiorentino sono arrivate alla notizia del suo inserimento alla ‘Future Investement Initiative‘, proprio presieduta dall’arabo. Una scelta che all’inizio fece molto discutere: “Le cose che dicevo quattro anni fa adesso le stanno dicendo tutti. Cosa ho visto prima degli altri? In primis mi permetto di dire che i politici si dividono in due categorie. Quelli che seguono l’onda della quotidianità e commentano su tutto, stanno su Twitter (ora ‘X’, ndr) e svelano i loro pensierini.
Poi ci sono i politici che tentano di raccontare il futuro prima che accada. Anche correndo il rischio di una possibile impopolarità. Dire le cose che non vanno di moda sembra essere diventato il tabù di oggi. Proprio qualche anno fa raccontavo come l’Arabia Saudita stesse vivendo un nuovo periodo di Rinascimento. Non un periodo idilliaco, di pace e amore. Dietro a tutto questo ci sono stati scontri, guerre e tensione“.
Poi precisa: “Il Rinascimento per me è da considerare anche come fioritura di idee, cultura, arte, bellezza, innovazione, talento. Quando dissi quelle parole all’epoca tutti mi presero in giro. Anche coloro che non sanno nemmeno dove si trovi Riad nella mappa geografica. Solamente oggi si stanno rendendo conto che quello che dicevo era semplicemente la verità“.
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