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Cronaca

Aggressioni ai medici, pugno duro del governo: la proposta del ministro Schillaci

Il governo ha deciso di correre ai ripari dopo gli ultimi casi di violenza contro i medici e il personale sanitario delle strutture ospedaliere

Dopo gli ultimi drammatici casi di cronaca, che hanno coinvolto medici e infermieri di Foggia, aggrediti senza pudore durante il turno di lavoro, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha incontrato i rappresentanti dei sanitari italiani per discutere di come rafforzare le misure volte a contrastare l’escalation di violenza contro gli operatori. Al vaglio la proposta dell’arresto in flagranza, anche differita, per chi si macchia di questi reati.

Ecco lo stop alle aggressioni dei medici negli ospedali – Cityrumors.it –

 

Hanno immediatamente fatto l giro del web, indignando tutta l’opinione pubblica, le immagini girate nel pronto soccorso di un ospedale di Foggia dove medici e paramedici di turno si sono visti costretti a barricarsi come dei fuggiaschi in una stanza, dopo essere stati aggrediti e picchiati dai parenti di una persona ricoverata in precedenza.

Una situazione non più sopportabile

I dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute, fanno davvero paura: nel 2023 ci sono stati 16.000 casi di aggressioni sia verbali che fisiche al personale sanitario e agli automezzi. Siamo arrivati al punto che ci sono donne medico, soprattutto al Sud che, per la paura di arrivare sole sul posto di lavoro, si fanno accompagnare da fratelli, padri o fidanzati, soprattutto per i turni di notte. E l’ultimo recente caso che si è verificato nell’ospedale di Foggia, documentato da un video diventato in poco tempo virale, spiega meglio di tante parole la situazione di assoluto disagio e pericolo in cui si trovano a lavorare personale medico e paramedico del pronto soccorso. “La prima classe aggredita è quella degli infermieri, poi ci sono i medici, gli operatori sociosanitari, territoriali e anche gli enti locali“, aveva spiegato alcuni giorni fa il Presidente Nazionale del Sindacato Medici Italiani, “il servizio sanitario pubblico deve essere tutelato e mantenuto, non smantellato. E’ necessario che per primo il Governo investa non solo nella qualità dei servizi, degli stipendi dei medici, ma anche e soprattutto sulla sicurezza degli operatori sanitari”.

La risposta del governo

E la risposta del governo non si è fatta attendere: per chi aggredisce medici, infermieri o altro personale sanitario scatta la flagranza di reato, anche differito, entro 48 ore. Questo l’annuncio dato oggi direttamente dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, al termine di un confronto con tutti gli Ordini dei sanitari, in prima linea medici e infermieri, che da settimane chiedevano un segnale forte. “Ci siamo confrontati, ieri pomeriggio ne ho parlato anche con il ministro Nordio, in questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile è quello di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato anche differita”, ha quindi spiegato il ministro. Un problema, quello delle continue aggressioni a medici e personale paramedico, che rappresenta una vera e propria piaga nel nostro Paese, ecco perchè Schillaci ha aggiunto come “lo scorso anno abbiamo aumentato le pene per chi commette violenza contro i sanitari e istituito la procedibilità d’ufficio, ma questo come è evidente non è più sufficiente”. Il ministro ha anche specificato di aver avuto un confronto con il Ministro dell’interno Piantedosi per una verifica sulle postazioni di polizia ancora inadeguate presenti all’interno delle strutture sanitari, anche in termini di copertura oraria, perché molti episodi avvengono di notte quando ad esempio i pronto soccorso sono più vulnerabili. “Bisogna in questo momento rapidamente trovare degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile”, ha concluso il Ministro della Salute.

Mauro Simoncelli

Romano di nascita, giornalista, scrittore, appassionato di sport e non solo. Mi piace informarmi e informare su tutto ciò che accade intorno a noi. Da sempre collaboro con giornali e tv e mi arricchisco attraverso il contatto quotidiano della radio. Oggi scelgo l’informazione quotidiana a tutto campo con passione e determinazione.

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