Hacker russi prendono il controllo di un provider televisivo, trasmettendo per tre ore filmati delle perdite russe. L’attacco è avvenuto nel giorno dell’indipendenza dell’Ucraina
Un attacco hacker senza precedenti ha violato la censura russa. Domenica, nel giorno dell’indipendenza dell’Ucraina, un gruppo di “cyberpartigiani” russi è riuscito a prendere il controllo di un provider televisivo, trasmettendo per ben tre ore in prima serata filmati crudi della guerra in Ucraina.
Secondo una fonte del sito di notizie ucraino hromadske, il filmato trasmesso su 116 canali russi mostrava le perdite subite dall’esercito russo e la crescente carenza di carburante in Russia.
Il gruppo di resistenza, che si definisce “cyberpartigiani”, non solo ha preso il controllo della trasmissione. Ha anche impedito agli amministratori del provider di riaccedere ai loro server, bloccando ogni tentativo di ripristino.
L’operazione, confermata da una fonte dell’intelligence ucraina al Kyiv Independent, è stata vista da almeno 50.000 spettatori tra Mosca e altre regioni della Russia. Il filmato sarebbe apparso anche su varie piattaforme di streaming e app. Questa informazione, però, non è stata ancora verificata.
Dall’inizio del conflitto, gli hacker hanno interrotto più volte le trasmissioni televisive russe, ma questo attacco si distingue per durata e portata. Questo ultimo episodio dimostra che la guerra informativa e tecnologica in Russia si sta intensificando.
Il recente episodio si inserisce in una serie di attacchi cibernetici che hanno colpito le infrastrutture russe dall’inizio dell’invasione. Un mese fa, gli hacker avevano già paralizzato i sistemi informatici di Aeroflot. Si tratta della più grande compagnia aerea russa. Ha provocato la cancellazione di numerosi voli e lunghe code negli aeroporti.
Anche i sistemi televisivi russi sono stati presi di mira in passato, ma mai con una tale efficacia e per un periodo di tempo così prolungato.
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L’attacco di domenica segna un nuovo livello di audacia e coordinamento da parte della resistenza digitale, sottolineando come il conflitto si stia combattendo anche sul fronte tecnologico.
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