Secondo il presidente degli Stati Uniti Tel Aviv avrebbe accettato le condizioni necessarie per finalizzare un cessate il fuoco di due mesi a Gaza, durante il quale si cercherà di porre fine alla guerra
A pochi giorni dall’ incontro con il premier Benjamin Netanyahu a Washington per celebrare la vittoria contro l’Iran, il presidente USA Donald Trump ha annunciato che lo stesso Israele ha accettato le condizioni per un cessate il fuoco nei territori occupati. Una vera e propria svolta che potrebbe fermare per almeno 60 giorni una guerra devastante soprattutto per la popolazione civile, ma che adesso dovrà passare obbligatoriamente per un via libera anche da parte di Hamas.
Era il 7 ottobre del 2023 quando l’incursione degli uomini di Hamas al rave party in Israele, con la conseguente morte di centinaia di ragazzi e decine e decine di altri giovani fatti prigionieri, fece riesplodere in tutta la sua violenza il conflitto israeliano-palestinese. Diciannove mesi dopo la tensione resta altissima per due popolazioni che non trovano pace e con il rischio altissimo di vedere allargata quella stessa sofferenza ad altre popolazioni limitrofe, così come il pericolo del coinvolgimento di altre nazioni della fascia Medio Orientale.
Se ne parlava da settimane, ma non si riusciva mai a trovare la chiave giusta. Poi l’improvvisa fiammata tra lo stesso Israele e l’Iran con il conseguente coinvolgimento dei droni americani utilizzati per bombardare i siti nucleari del paese dell’Ayatollah ha ancora di più fatto ritardare qualsiasi altro tentativo.
Ma stanotte, tramite il solito post sul suo social Truth, il presidente Donald Trump ha annunciato la svolta tanto attesa: “I miei rappresentanti hanno avuto oggi (martedì) un lungo e produttivo incontro con gli israeliani su Gaza. Israele ha accettato le condizioni necessarie per finalizzare il cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra”, ha annunciato il presidente americano. Un annuncio che molto probabilmente non arriva a caso soltanto qualche giorno prima l’attesa visita ufficiale a Washington del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, pochi giorni dopo la guerra lampo condotta contro l’Iran.
Ora però resta da vedere come Hamas accoglierà la proposta americana, che nelle parole del presidente Trump suona quasi come un ultimatum. “adesso qatarioti ed egiziani, che hanno lavorato duramente per contribuire a portare la pace, presenteranno questa proposta finale ad Hamas. Spero, per il bene del Medio Oriente, che Hamas accetti questo accordo, perché la situazione può soltanto peggiorare”, ha sottolineato The Donald. Qualche ora dopo in effetti è arrivata una risposta da parte del gruppo militante palestinese che, anche se ha dichiarato di essere aperto a un accordo di cessate il fuoco con Israele, non ha accettato la proposta sostenuta dagli Stati Uniti annunciata appunto poco prima, insistendo sulla sua posizione di lunga data secondo cui qualsiasi accordo deve porre fine alla guerra a Gaza.
Secondo un funzionario egiziano, una delegazione di Hamas dovrebbe incontrare i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo oggi per discutere la proposta. E nel frattempo non si fermano le ostilità tra i due contendenti tanto che i raid aerei israeliani sulla Striscia sono proseguiti anche nelle ultime ore e avrebbero provocato almeno 37 vittime nella zona meridionale. Mentre per il network Al Jazeera è salito a 39 morti e decine di feriti il bilancio del bombardamento israeliano di lunedì su un internet cafè sulla costa nord.
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