Tante novità in arrivo per la pensione minima. Sono diverse e fanno felici tutti e il motivo è ben chiaro: cosa bisogna sapere.
La pensione minima è quel sostegno che viene erogato dall’INPS con l’obiettivo di garantire una vita dignitosa ai pensionati che ricevono un assegno relativamente basso. In pochi sanno che questa prestazione non è erogata automaticamente, visto che per ottenerla bisogna presentare un’apposita domanda. Sono in pochi però i cittadini che sanno quali sono i requisiti per ottenerla.
Proprio il trattamento pensionistico è uno degli argomenti di maggiore interesse da parte dei cittadini nel corso dell’ultimo anno. Sono infatti in arrivo degli aumenti, come promessi dall’ultima Legge di Bilancio. Questo incremento dell’assegno erogato riguarderà tutti i trattamenti, fino a cinque volte a quello minimo. La somma scelta dall’esecutivo è il 5,4%, vale a dire l’equivalente della percentuale di inflazione presente in Italia. Una scelta che ha entusiasmato quasi tutti, un po’ meno alcune categorie di cittadini.
Infatti sembra proprio che gli unici svantaggiati in questo contesto siano gli insegnanti e il Personale ATA. Queste infatti saranno le uniche due categorie che potrebbero subire tagli fino a 500 euro rispetto all’ultimo stipendio erogato. Tutto ciò è il risultato della riforma Monti-Fornero riguardante proprio il trattamento pensionistico. Nelle ultime ore sono però state presentate delle novità per quanto riguarda la pensione minima. Chi vorrà ottenerla dovrà rispettare determinati requisiti.
La prima cosa da sapere per chi vuole ricevere la pensione minima è che bisogna presentare un’apposita domanda. Per farlo bisognerà rispettare diversi requisiti. Infatti tutti i richiedenti devono aver raggiunto i 67 anni e aver accumulato almeno 20 anni di contributi previdenziali. Allo stesso tempo bisogna rispettare i limiti reddituali previsti dalla legge. Il reddito annuale individuale non deve superare i 7.329 euro, mentre il reddito coniugale nel caso di persone sposate, non deve superare i 21.986 euro.
La pensione minima non è concessa per pensioni liquidate completamente con il sistema contributivo. Chi ha iniziato a versare contributi dal 1996 in poi, ha richiesto la pensione in totalizzazione o ha scelto opzioni specifiche non potrà accedere a questa forma di sostegno. Mentre tutti coloro che hanno pochi contributi e non raggiungono i 20 anni minimi richiesti per la pensione di vecchiaia, ma che li hanno accreditati solo nel sistema contributivo, possono richiedere la pensione di vecchiaia contributiva al compimento dei 71 anni. In questo caso però non verrà riconosciuta la pensione minima.
La richiesta della pensione minima va presentata all’INPS attraverso il sito ufficiale dell’Istituto o rivolgendosi a Caf e patronato. All’interno della documentazione dovranno essere presenti: Documento d’identità valido; Codice fiscale; Certificato di pensione; Certificato di stato civile. Inoltre quest’anno, alla luce degli aumenti, il trattamento minimo è passato dai 598,61 euro ai 614,77 euro. Tutti coloro che soddisfano questi requisiti potranno richiedere la pensione minima.
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