Se tieni molti libri sul comodino potrebbe significare questa cosa: lo faceva anche un grande letterato come Umberto Eco.
Nel corso dei secoli le forme d’intrattenimento sono decisamente aumentate, anche grazie allo sviluppo tecnologico: ad oggi, nel tempo libero, oltre ai consueti svaghi è possibile anche giocare ai videogiochi, oppure guardare comodamente una serie televisiva in tv o sul proprio smartphone.
C’è però un’attività che, dall’ invenzione della stampa in poi, accompagna l’essere umano e lo rende più ricco a livello interiore: leggere. Che si tratti di grandi classici, saggi, saghe celebri o anche graphic novel, anche durante l’estate in tantissimi (fortunatamente, aggiungiamo) continuano a mettere in valigia pagine ricche di fascino e di emozioni.
Molti lettori accaniti, oltre a riempire la propria biblioteca, sono poi soliti mettere diversi libri sul proprio comodino, pronti per essere letti o consultati: ma cosa significa questo particolare gesto, fatto anche da un importante scrittore e studioso come Umberto Eco? I giapponesi hanno una spiegazione.
Chi è solito accumulare tanti libri sul comodino può trovare un riscontro di questa pratica nella lingua giapponese, in grado di identificare con un termine ben preciso questa pratica tipica degli amanti dei libri. Il lemma specifico è “tsundoku”, termine composto da due caratteri distinti: “tsunde” ovvero accumulare cose, e “doku”, leggere libri. Secondo le informazioni registrate su Wikipedia, il termine nasce come parola dialettale nel Giappone della seconda metà dell’Ottocento, durante l’era Meiji (periodo cronologico dal 1868 al 1912).
Data la sua popolarità, la parola è conosciuta in tutto il mondo ed esprimere in maniera chiara e sintetica quanto succede a tantissimi amanti dei libri. Lo stesso Umberto Eco, noto non soltanto per la sua attività da scrittore (il suo romanzo più famoso è sicuramente Il nome della rosa) ma anche di semiologo, professore universitario, medievalista e filoso, è noto a tutti anche come bibliofilo e, appunto, per la sua grande passione di collezionare libri.
Quante volte ci capita di comprare, per una determinata ragione, molti più libri di quanti siamo in grado di leggerne? Il termine tsundoku indica proprio questa pratica, che nella cultura giapponese non ha per nulla un’accezione negativa, anzi; acquistare libri (proprio come succede in alcune occasioni per vestiti e accessori) solleva l’umore di chi lo fa e dona anche sensazioni positive. Meglio avere così tanti libri da non riuscire a leggerli tutti che non averne affatto: un comodino pieno (proprio come una libreria) potrebbe regalarci proprio ciò che ci serve al momento giusto.
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