Nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Quotidiano Nazionale’ è intervenuto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara
Al ‘Quotidiano Nazionale‘ Giuseppe Valditara ha affrontato moltissimi ed importanti temi che riguardano il mondo della scuola. Partendo dagli stipendi dei docenti, fino ad arrivare all’argomento dei supplenti e molto altro ancora. Sul rinnovo del contratto scuola è stato fin troppo chiaro. Queste sono alcune delle sue considerazioni a riguardo: “Il nostro obiettivo è quello di puntare al rinnovo entro quest’anno. In questo caso si tratterebbe del secondo rinnovo consecutivo nel giro di un anno e mezzo“.
Un altro tema scottante non può che essere quello relativo all’aumento degli stipendi: “Rinnovare il contratto della scuola è stata una delle nostre priorità e in legge di bilancio sono state stanziate risorse significative: alla scuola dovrebbe andare circa una cifra che si avvicina intorno ai 3 miliardi di euro. Gli aumenti medi, tra lo scorso contratto chiuso e quello nuovo, dovrebbero arrivare a quasi 300 euro al mese“.
Allo stesso tempo ha aggiunto delle importanti novità anche per quanto riguarda il Mef: “Ci hanno garantito che, a partire dal prossimo 11 gennaio, ci sarà una emissione speciale per completare i pagamenti dei docenti titolari di supplenze brevi. Gli stessi che non sono stati effettuati, in alcun modo, nello scorso mese di dicembre“.
Sul problema dei ritardi ha aggiunto: “Quello dei ritardi nei pagamenti è un problema che si trascina da 10 anni e che ha visto in passato anche tempi di liquidazione più lunghi, si arrivava addirittura a marzo. Si tratta di partite stipendiali occasionali sulla cui entità non vi è contezza a inizio dell’anno scolastico e per il cui pagamento sono coinvolti diversi soggetti istituzionali“.
In conclusione ha precisato: “Si tratta di un vero e proprio sistema complesso che con il Mef siamo impegnati a semplificare per garantire tempi celeri. Aggiungo che a differenza degli anni passati abbiamo stanziato per il pagamento delle supplenze brevi un miliardo e 53 milioni contro i 741 milioni di euro del governo Mario Draghi, più 42%. Questo dato sta a significare l’attenzione al tema’.
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