L’esame di maturità si avvicina: è legale scrivere la tesi con l’IA? Cosa devi sapere

A giugno saranno in tanti a essere impegnati con gli esami di maturità e quindi dovranno preparare una tesina, ma è legale scriverla con l’IA, ovvero l’intelligenza artificiale?

Lo spauracchio dell’esame di maturità incombe. Al di là di ogni consiglio su come ci si debba presentare al primo vero esame di Stato della propria vita – c’è chi la vive con tranquillità, chi con la strizza – perché è, appunto, una questione personale, tutti devono portare al colloquio che chiude le prove con una tesina, in cui si dovrebbero collegare tutte le materie oggetto di studio con argomenti che devono essere il più possibile originali.

Scrivere una tesi con l'IA è legale?
Scrivere una tesi con l’IA è legale? – cityrumors.it

La stessa cosa vale per le tesi di laurea che, però, devono seguire delle regole ben precise, anche dal punto di vista legale. Chiunque, infatti, si faccia scrivere l’elaborato incorre in un reato, esattamente come la persona che lo scrive. Le pene vanno da tre mesi a un anno di reclusione per entrambi, ma vengono aumentate qualora il ghostwriter lo faccia con finalità di lucro.

Come ci si deve comportare in caso di utilizzo dell’IA, ovvero dell’intelligenza artificiale? La risposta qua, oltre a essere più complicata, è anche da interpretare in quanto il legislatore non aveva previsto che un computer, una macchina potesse riuscire ad arrivarci.

La tesi scritta con l’IA è legale? La risposta in via interpretativa

Nonostante, infatti, un’opera elaborata con ChatGPT o chi per lei sia originale – si può andare incontro anche all’accusa di plagio nella stesura di una tesi -, secondo il portale laleggepertutti.it, il candidato che ne presenta una scritta con l’intelligenza artificiale può incorrere nelle stesse pene previste per chi se la fa scrivere da un’altra persona.

Tesi con l'intelligenza artificiale: perché non è legale
Tesi con l’intelligenza artificiale: perché non è legale – cityrumors.it

La norma di legge, si legge sul sito, “intende tutelare l’originalità delle opere dell’ingegno e, al contempo, la corretta valutazione del lavoro del laureando, il quale deve essere valutato, durante la seduta, per ciò che ha scritto“.

Oltre alla reclusione, si incorre anche in un reato amministrativo, e quindi al candidato che si avvale dell’IA per scrivere la propria tesi viene revocato il titolo conseguito, magari anche con tanta fatica, e altri ‘guai’ che dipendono dall’ateneo in cui si è studiato.

L’unica differenza tra la tesi scritta da un’altra persona e quella scritta da una macchina potrebbe essere nella punibilità di chi scrive. Nel caso di una macchina, infatti, è difficile metterla in carcere. E poi, non sarebbe neanche colpa sua…

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