Ancora una volta la benzina è destinata ad aumentare, dobbiamo prepararci a un salasso quando ci rechiamo al distributore.
Nessuno di noi può prescindere dal fare rifornimento alla propria auto, anzi chi è abituato a viaggiare frequentemente per lavoro è costretto a farlo più volte nel corso della settimana, nonostante questa operazione si sia trasformata in un vero e proprio salasso. Gli aumenti al costo della benzina (ma vale anche per gli altri carburanti) sono ormai costanti, in modo particolare in prossimità i ponti e vacanze, così da rendere la partenza ancora più amara per gli automobilisti.
La situazione è peggiorata in modo particolare da quando il premier Giorgia Meloni, in accordo con i componenti del suo governo, ha scelto di eliminare il taglio delle accise, voluto dal suo predecessore Mario Draghi, grazie a cui era possibile risparmiare circa 30 euro a litro, Chi pensa che il problema possa essere ridotto in tempi brevi deve però mettersi il cuore in pace.
Chi pensava che il governo potesse intervenire e correre ai ripari introducendo nuovamente il taglio alle accise ai carburanti deve purtroppo mettersi il cuore in pace. L’idea dell’esecutivo è diversa, soprattutto perché le casse dello Stato non riuscirebbero a sostenerlo.
Almeno per ora non resta quindi che dover mettere mano al portafoglio e spendere una cifra tutt’altro che bassa quando si fa rifornimento. C’è il rischio concreto che la situazione possa peggiorare ulteriormente, a causa di una tassa che è stata decisa dall’Unione Europea, che coinvolgerebbe quindi tutti i Paesi aderenti, Italia compresa.
Il riferimento è alla nuova Ets – Emission Trading Scheme -, un sistema di scambio di quote di gas serra che ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale di alcuni settori ad alta impronta carbonica. Tra i settori coinvolti ci sono anche i trasporti e gli edifici, per questo sembra difficile non possa esserci un aumento dei costi di benzina e diesel, anche piuttosto sensibile (si parla addirittura di circa 40 centesimi al litro) non appena la normativa entrerà in vigore, a partire dal 2027.
In un primo momento gli esperti di mercato avevano certamente ipotizzato un rialzo, ma più contenuto, pari a 10 centesimi al litro per la benzina e 12 per il diesel, ma difficilmente ci si limiterà a questo. Fortunatamente questa data non è ancora vicinissimo, l’auspicio di tutti è che le istituzioni possano fare davvero qualcosa di concreto almeno per ridurre la portata dell’ennesima stangata.
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