Gli ex generali italiani spiegano il loro punto di vista: “Non sarà facile fermare l’ambizione del presidente russo, Trump stia attento”
L’Europa spinge sempre di più verso il riarmo, anche se non tutti i paesi sono d’accordo. In ogni nazione c’è un dibattito feroce sul tema ma si va avanti e tenta di arrivare a una conclusione. In tutto questo ci sono gli Stati Uniti che portano avanti le loro idee, con Trump che è vicinissimo ad una tregua tra Ucraina e Russia.
C’è da dire che Kiev avrebbe già accettato il cessate il fuoco integrale ma dalla Russia si nicchia un po’ sotto questo punto di vista, anche se ci sarebbero ben cinque punti all’ordine del giorno che sarebbero stati già concordati e in parte accettati da entrambe le parti. Si cerca di partire dallo stop agli attacchi alle infrastrutture energetiche, anche se era esistente da un po’, perfino da quando c’era Biden, in realtà viene violato quotidianamente.
Dalla Casa Bianca si viene a sapere che un principio d’accordo ci sarebbe, tanto che gli americani hanno diffuso una nota secondo la quale entrambe le parti avrebbero concordato alcune situazioni, ovvero quella di “garantire una navigazione sicura” per attività commerciali, e anche “eliminare l’uso della forza e impedire l’utilizzo di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero”.
ISi dibatte tantissimo su quelli che saranno i punti più importanti per arrivare al cessate il fuoco “anche per garantire i diritti agli ucraini e per arrivare ad un piano di pace vero e duraturo”, dice l’ex Capo di Stato Maggiore Leonardo Tricarico, anche perché “difficilmente i territori che hanno occupato i russi torneranno agli ucraini, ma questo non lo dice nessuno e invece è un aspetto su cui bisogna ragionare e vedere come la prendono in Ucraina”
Tra gli altri punti all’ordine del giorno si viene a sapere che gli Stati Uniti stanno cercando di garantire l’accesso della Russia al mercato mondiale per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti, a ridurre i costi delle assicurazioni marittime e a migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per tali transazioni, ma ci sono le sanzioni ancora in atto e non sono state ancora eliminate. Nemmeno una.
Anche il punto numero 3 propone una doppia versione, una per ciascun paese coinvolto nella guerra: gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina hanno concordato di sviluppare misure per l’attuazione dell’accordo del presidente Trump e del presidente Putin e del presidente Zelensky per vietare gli attacchi contro le strutture energetiche di Russia e Ucraina. Non sono previste quindi moratorie per le infrastrutture civili: possono essere colpite.
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